Gli aspetti permanenti nel tempo della storia di una città sono i valori estetici; tutto il resto
è destinato prima o poi all’oblio.
Il tempo trasforma ogni cosa. E spesso quelli che sono considerati valori in un determinato
periodo storico non lo sono più, o lo sono in modi e misura diversi, nelle epoche
successive.
Tuttavia, la forza di inerzia della “bellezza” tende ad imporsi, a permanere nel tempo, ad
attraversare le epoche, a meno di eventi eccezionali (catastrofi, guerre, etc.). Anche
l’incuria e il disinteresse prima o poi sono vinti dalla forza intrinseca della “bellezza”.
Da qui la stratificazione nelle città europee delle diverse espressioni delle tendenze
culturali che si sono avvicendate nei secoli. L’innovazione tecnica e la rivoluzione
industriale, almeno fino al secolo XX, hanno inciso profondamente sull’assetto delle città e
del territorio; in particolare sui processi di inurbamento.
La rivoluzione industriale nasce e si sviluppa a partire dal ‘700 prevalentemente nei
territori ricchi di forza motrice fornita dai corsi d’acqua. Le fabbriche attraggono nuovi
insediamenti e così, in particolare in alcune aree d’Europa (e negli USA), si diffonde il
fenomeno della città industriale.L’innovazione tecnica e tecnologica subisce tuttavia una
rapida obsolescenza, superata da nuove tecniche e nuovi processi tecnologici.
Solamente il contenuto estetico di talune infrastrutture tecniche consente la permanenza
nella storia, anche al di là della utilità e dell’uso contingenti; diversamente il progresso
tecnico tende a cancellare, a sostituire.
La città di Valdagno ha vissuto intensamente il XX secolo, sia per aspetti riconducibili
all’innovazione tecnica nelle infrastrutture, sia per gli aspetti riconducibili alla qualità
estetica nella costruzione della città. Valdagno è una città emblematica per l’unicità
dell’esperienza urbana, per la precocità dell’infrastrutturazione del territorio; per la
sperimentazione di nuove politiche urbanistiche. L’avventura urbanistica di Valdagno nel
XX secolo è, dunque, affascinante ed emblematica nel panorama della città industriale
europea; e non solamente per l’aspetto più conosciuto, quello della costruzione della “città
sociale”, della Valdagno Nuova negli anni Trenta, ma, già a partire dalla fine dell’800 e fino
alle soglie del XXI secolo.L’identità e la stessa estetica della città sono state determinate a
Valdagno dalla forza propulsiva della Grande Industria tessile, in alcune fasi in modo
diretto e in altre con modalità indirette.
Le crisi cicliche del settore tessile e Il processo di globalizzazione hanno portato
soprattutto nell’ultima decade del Novecento, ad un progressivo ridimensionamento
occupazionale nella grande industria, diminuendone oggettivamente l’influenza sul
territorio.
Tuttavia, l’eredità lasciata sul corpo e sul volto della città è notevolissima e non solamente
in termini urbanistici o economici ma più in generale in termini culturali, di cultura della
città.
Arch. Giorgio Ferrari