Strategie dell'attenzione.
Percorsi fotografici per raccontare la città contemporanea
..."A Maurilia, il viaggiatore è invitato a visitare la città e nello stesso tempo a osservare certe vecchie cartoline illustrate che la rappresentano com'era prima: la stessa piazza con una gallina al posto della stazione degli autobus, il chiosco della musica al posto del cavalcavia, due signorine col parasole bianco al posto della fabbrica degli esplosivi. Per non deludere gli abitanti occorre che il viaggiatore lodi la città nelle cartoline e la preferisca a quella presente, avendo però cura di contenere il suo rammarico per i cambiamenti entro regole precise: riconoscendo che la magnificenza e prosperità di Maurilia diventata metropoli, se confrontate con la vecchia Maurilia provinciale, non ripagano d'una certa grazia perduta, la quale può tuttavia essere goduta soltanto adesso nelle vecchie cartoline, mentre prima, con la Maurilia provinciale sotto gli occhi, di grazioso non ci si vedeva proprio nulla, e men che meno ce lo si vedrebbe oggi, se Maurilia fosse rimasta tale e quale, e che comunque la metropoli ha questa attrattiva in più, che attraverso ciò che è diventata si può ripensare con nostalgia a quella che era."I paesaggi, le costruzioni, le strade le stazioni, le ferrovie hanno una storia, una personalità, un'identità che influenzano il carattere degli uomini che vivono in quell'ambiente, evocano un'atmosfera, un sentimento del tempo, una particolare emozione.
Ognuno vede e vorrebbe una città diversa, ognuno pensa e identifica i termini del dialogo tra tradizione e modernità in maniera diversa. La relazione dialettica che si instaura tra uno spazio urbano e colui che lo attraversa lo percorre o lo esplora permettono di cogliere e vedere gli spazi della città che si dilatano gli spazi in transito, gli spazi in divenire, gli spazi dalle identità perdute che si aprono sul futuro, per permettersi di accogliere i nuovi elementi del paesaggio metropolitano Tener conto della stratificazione di tracce, impronte, disordini, segni e segnali, delle diverse condizioni metereologiche e temporali aumentano la mutabilità dell'attenzione verso il contesto e mescolano la quotidianità degli edifici con la quotidianità della visione d'insieme della città. Questa importante via d'ingresso alla città di Padova subisce questo processo in maniera emblematica. Assume il connotato di una città che si costruisce e si disfa costantemente, come tutte le città in perpetua mutazione, a metà strada tra monumentalità e banalità. La ricerca coinvolge linguaggi della modernità, mescolandoli con tracce evidenti di passato, creando un movimento di energia che genera continuamente la città, trasformandola. Questa trasformazione, però non può essere attraversata, c'è sempre qualcosa in mezzo che nega il rapporto di dialogo tra l'uomo e la città, c'è sempre qualcosa che impedisce di cogliere la città nel suo divenire, c'è sempre qualcosa che nega il futuro.