La città alta

Luogo
Vicenza
Progetto
2010

Un censimento sulle espressioni verticali dell'architettura nel territorio vicentino, partendo dalle esperienze degli anni ’60 - ’70 per arrivare fino ai giorni nostri. L'iniziativa è mirata a riaprire un dibattito culturale, sull’opportunità di prendere in considerazione lo sviluppo "verticale" alla ricerca di modelli abitativi adeguati alle odierne esigenze. L’iniziativa parte da alcuni spunti di riflessione sulla necessità di smettere di invadere ancora il territorio del nord-est con espansioni orizzontali, che sembrano ricreare solo un’arcadia finto veneta e occupano sempre più il suolo agricolo rimasto.Il monitoraggio degli edifici “alti” dislocati nel vicentino è il primo passo verso uno studio più articolato del rapporto tra insediamenti umani e territorio.Si tratta spesso di interventi “alti” costruiti tragli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, molte volte dentro i centri storici, altre volte in periferia o addirittura in aperta campagna.Edifici spesso additati come protuberanze fuori scala, vituperati e mal digeriti.Qui sta la provocazione: guardare con occhi nuovi gli edifici “alti” costruiti nel dopoguerra e assumerli come ricerca,abbandonando per un attimo il loro aspetto esteriore, quasi sempre di scarso interesse, specialmente nel vicentino.

La domanda è se saprà Vicenza e il suo territorio ricercare e perseguire la buona architettura, di riflettere in maniera moderna sul tema della città alta e sulle sue forme che in tutto il mondo si stanno rinnovando. Eviterà di crollare sotto i richiami di chi cerca l’episodio per l’episodio,l’altezza come affermazione di successo, l’immagine come valore assoluto dell’architettura? Bisogna stare in guardia rispetto alla logica dell’altezza come potenza economica e formale per entrare in una prassi che vede una città che cresce dal suo interno, che non consuma nuovi territori, che si fa concretezza nell’agire di nuovo in sé stessa, finalmente strategica verso le sue interne valenze.Il monitoraggio degli edifici “alti” dislocati nel territorio vicentino serve a capire come eravamo al tempo del boom economico e perché abbiamo abbandonato quella strategia insediativa cosi velocemente per ritrovarcela adesso sotto sgargianti forme disegnate dagli architetti glamour.